
MOTI DEGLI ANNI '40
"L'anno dei portenti" segnò una svolta importate per la storia di gran parte dell'Europa, compresa l'Italia.
In quegli anni esplosero in quasi tutto il Vecchio continente insurrezioni a cui presero parte esponenti della borghesia, decisi a procedere sulla strada del liberalismo e il ceto popolare urbano animato da aspirazioni patriottiche.
L'eccezionale ondata di rivolte popolari si propagò in gran parte del continente.
Dalle agitazioni del '48, per opposti motivi, restarono escluse solo la Russia e la Gran Bretagna.
Il 1848 ebbe per sfondo alcuni fattori comuni quali ad esempio una durissima crisi economica particolarmente grave nelle Fiandre e in Irlanda, in cui insorse un epidemia di peronospora (malattia causata da un genere di funghi parassiti).
La carenza di prodotti alimentari provocò la caduta dei beni di consumo, con gravi ripercussioni sui settori industriale e commerciale.
Tra i protagonisti delle rivolte si trovarono gli operai e i lavoratori più poveri, le loro rivendicazioni erano la richiesta di un impiego e condizioni economiche migliori.
Le richieste tipiche dei moti liberali si intrecciavano con la lotta per le unità o l'indipendenza di interi popoli.
La compresenza di diversi obiettivi fu anche tra le cause dell'esito negativo dei moti del '48 e l'indebolimento delle fatture interne. Da questo momento però molti popoli divennero consapevoli di poter realizzare le proprie aspirazioni nazionali.
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