
I MOTI DEGLI ANNI TRENTA
Alla morte di Luigi XVII, spentosi senza discendenza nel 1824, salì al trono di Francia suo fratello Carlo, corte di Artois, che divenne re con il nome di Carlo X.
Il nuovo re dimostrò subito il suo desiderio di tornare ad un regime simile a quello della monarchia assoluta, restaurando integralmente le condizioni prerivoluzionarie. Concesse numerosi privilegi al clero ed all'aristocrazia fino ad emanare una legge, la cosiddetta "legge del Miliardo", che avrebbe risarcito tutti i nobili fuoriusciti dal territorio francese durante gli anni della rivoluzione. Carlo, con l'aiuto del suo primo ministro Polignac, di idee fortemente reazionarie, decise di ovviare alle sempre più numerose proteste dei democratici e dei borghesi revocando la carta costituzionale ottriata, concessa da Luigi XVIII nel 1814.
Le manifestazioni di protesta non si placarono, ma andarono sempre più ampliandosi, anche a causa della crisi recessiva, dovuta a due anni di carestia: il re perse la fiducia persino del suo Parlamento alle elezioni. Così Carlo, il 26 luglio 1830, emanò quattro decreti, le ordinazione di Saint-Cloud, con i quali restringeva ulteriormente il diritto di voto, escludendo completamente la borghesia, annullava la libertà di stampa applicando pesanti censure, scioglieva il Parlamento ed indiceva nuove elezioni.
In seguito a queste disposizioni, il popolo di Parigi insorse, guidato principalmente da esponenti della media ed alta borghesia. In tre giornate particolarmente violente, le "tre gloriose" (27, 28 e 29 luglio), i parigini si scontrarono per le vie cittadine con i soldati del re, che non riuscirono a tenere testa alla folla. L'assalto delle truppe venne respinto e Carlo X dovette rinunciare al trono fuggendo in Inghilterra.
Di lì a poco venne offerta la corona di Francia a Luigi Filippo d'Orléans, membro di un ramo cadetto dei Borbone. Sembrava l'uomo adatto alle esigenze: di nobile stirpe, quindi atto ad essere il re, figlio di un aristocratico schieratosi con i rivoluzionari, eccellente amministratore delle sue terre, dotato di abitudini e mentalità tipicamente borghesi. Luigi Filippo, che regnò per diciotto anni, fu un monarca costituzionale: il re non era più tale per volere divino, ma per legittimazione dei suoi sudditi. Inoltre, la nuova Costituzione non era più "ottriata" (ossia elargita ai sudditi dalla volontà del sovrano, come atto unilaterale), bensì frutto di un accordo tra il sovrano ed il Parlamento.
I moti del 1830 misero alla luce l'incapacità della Santa Alleanza, mentre Inghilterra, Francia, Spagna e Portogallo si unirono in una nuova Quadruplice Alleanza.
Il periodo di alleanza tra Inghilterra e Francia non durò a lungo, infatti l'Inghilterra si inserì nel conflitto tra impero ottomano ed Egitto, che mirava all'indipendenza, riuscendo a estendere la propria influenza nel Medio Oriente ed escludendo la Francia.